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Ovada (AL)

Dove

Ovada è un comune italiano di 11.714 abitanti della provincia di Alessandria, in Piemonte, situato nell'Alto Monferrato.

E’ il comune principale dell'Ovadese, zona del Basso Piemonte e dell'Alto Monferrato, che si trova nella porzione meridionale della provincia di Alessandria, andando a confinare a sud con la Liguria e precisamente con le province di Genova e Savona. La zona dell'Ovadese comprende 16 comuni e circa 30.000 abitanti.

Il territorio, sito sulle propaggini settentrionali dell'Appennino Ligure-Piemontese e all'imbocco della valle Stura che conduce al passo del Turchino, è collinare, tendente al montuoso man mano che ci si dirige a sud, con pianure dove è praticata l'agricoltura e si sono stanziate le industrie lungo i principali assi di collegamento. La città si trova sulla confluenza dello Stura di Ovada nell'Orba, da sempre posizione strategica per i commerci, ad un'altitudine di 186 metri. Dal punto di vista minerario, importante è la presenza di fossili risalenti all'Oligocenico, oltre che di conglomerati e rocce sedimentarie, testimoni dei cambiamenti territoriali del luogo.

La fauna comprende tassi, ghiri, caprioli, cinghiali, martore, scoiattoli, lepri, pernici, faine e volpi. Presenti gli uccelli notturni come gufi e civette, gli sparvieri, i gheppi e lepoiane. Il pesce più diffuso è la trota.

Lo stemma è composto da uno scudo sannitico con croce rossa su campo bianco, al cui centro si trova una stella a otto punte di origine domenicana, sormontato dalla corona turrita comunale e cinto da un ramo d'alloro (a sinistra) e di quercia (a destra), uniti da un nastro tricolore.

Storia

La città trae il toponimo dal latino Vadum, che in latino significa "guado", ad indicare la probabile esistenza in epoca romana di un luogo di transito in prossimità della confluenza poco profonda dei due torrenti. Già nelle lettere di Decimo Bruto a Cicerone veniva nominata una località chiamata "Vada", in una posizione strategica per i commerci tra la Liguria e la pianura.

Menzionata per la prima volta nel 967 quando Ottone I dona al Marchese Aleramo una villa in territorio di Ovada, che era sottoposto al Monastero di S. Quintino diSpigno Monferrato.

Ovada fece quindi parte della marca aleramica, passando poi sotto il dominio dei marchesi di Gavi, dei marchesi del Bosco e infine dei Malaspina, che in varie riprese (1272-1277) la cedettero a Genova. Occupata dai duchi di Milano e attribuita alla famiglia Trotti, fu infeudata agli Adorno, che la tennero fino al 1499, quando il re di Francia Luigi XII la restituì ai Trotti. Intanto la città si era ingrandita e possedeva ormai una grande chiesa parrocchiale, un castello e delle mura, anche se l'agricoltura era ancora molto poco praticata e la principale fonte di alimentazione erano le castagne dei boschi circostanti il borgo. Principale motore dell'economia del luogo erano invece l'artigianato, grazie allo stazionamento delle guarnigioni del castello, ed il commercio, anche se le piccole e pericolose strade presenti erano poco adatte agli spostamenti.

Nel 1528, in seguito all'ascesa di Andrea Doria e al passaggio della Repubblica di Genova sotto la protezione dell'Impero, Ovada, che nel frattempo si era ribellata ai suoi feudatari, fu conquistata in questo momento di debolezza dalle truppe di Bartolomeo Spinola, poiché la Repubblica di Genova da molto bramava il controllo sulla città, mentre nel1594 San Giacinto ne venne proclamato Santo patrono.

Colpita da una grave carestia nel 1625 e poi dalla peste del 1630, Ovada perse i 4/5 della popolazione. Usciti dal contagio in pochi mesi, i cittadini decisero di erigere la chiesa della Beata Vergine della Concezione, e nel 1694 nacque San Paolo della Croce. Ancora sotto il dominio genovese, nel 1746, durante la guerra di successione austriaca, fu occupata dalle truppe austro-piemontesi, che la tennero per tre anni. Dopo questi avvenimenti Ovada trascorre qualche decennio di stabilità politica, e fiorisce l'allevamento delbaco da seta. La città diventa quindi un centro di produzione tessile a livello europeo. Nel frattempo inizia a diffondersi l'agricoltura nelle zone disboscate e l'economia è in crescita. Nel 1771 viene iniziata la costruzione della nuova chiesa parrocchiale.

Occupata dai francesi durante le Campagne d'Italia, entrò a far parte dell'impero napoleonico. Ovada non soffre molto di particolari razzie e perdite, ma, anzi, diventa sempre più florida: vengono realizzate grandi opere pubbliche, redatto un catasto di tutti gli edifici sul suolo cittadino e viene, per la prima volta nella storia ovadese, avanzata l'idea di una strada che collegasse direttamente a Genova. Nel frattempo gli ordini ecclesiastici e monastici (Domenicani e Cappuccini) vennero soppressi: il convento domenicano venne riutilizzato dalla Gendarmeria Francese. Nonostante questa situazione anticlericale, nel 1801 venne consacrata la nuova chiesa parrocchiale dedicata all'Assunta.

Alla caduta di Napoleone (1814), passò al Regno di Sardegna (1815). Entrando dunque nel Regno d'Italia, attraversa nuovamente un periodo di crescita economica: intensificate le coltivazioni collinari, si moltiplicano le attività artigiane e nascono le prime industrie, inizia la produzione del Dolcetto e viene realizzata finalmente la strada di comunicazione con Genova. La città si espande e diventa principalmente industriale e artigianale. Con l'arrivo della ferrovia Ovada raggiunge il culmine dello sviluppo, fulcro di un sistema viario capillare che favorisce gli scambi commerciali.

La prima guerra mondiale colpisce pesantemente la popolazione. Comunque, con la fine del conflitto, le attività industriali tornano a consolidarsi e ad aumentare. Nel 1935 la chiesa della Beata Vergine della Concezione (che era stata edificata nel Seicento come voto per la fine della peste) viene distrutta da un incendio (sarà poi ricostruita). La città viene colpita dapprima nel 1935 dal crollo della diga di Ortiglieto (disastro di Molare), poi durante la seconda guerra mondiale.

Dopo la guerra Ovada torna ancora una volta in produzione, collegata con l'A26 dalla seconda metà degli anni settanta. Oggi la città punta sull'artigianato, sull'industria e sul turismo, che si è andato sempre più a consolidare negli ultimi anni.

Dal dopoguerra ad oggi Ovada è sempre stata amministrata da giunte di centro-sinistra.

In evidenza

La chiesa di Nostra Signora Assunta, parrocchiale della città in stile barocco edificata a fine Settecento.

La Chiesa dell'Immacolata Concezione, gestita dai Francescani dell'attiguo convento, è stata più volte ricostruita.

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, fondata dai Domenicani nel Quattrocento, è una delle chiese più antiche di Ovada.

L'Oratorio della SS. Annunziata (XIV secolo) contiene tele di Luca Cambiaso, del Brea e dello Schiena, nonché un gruppo ligneo della Madonna del Carmine e uno dell'Annunciazione opera del Maragliano

Il seicentesco Oratorio di San Giovanni Battista, con il gruppo ligneo della Decollazione di S. Giovanni Battista di A. M. Maragliano

La Parrocchia di N. S. della Neve, nella frazione Costa

La Chiesa dei SS. Nazario e Celso, nella frazione Grillano

La Chiesa di San Venanzio, nella frazione San Venanzio

La Chiesa di San Lorenzo, nella frazione San Lorenzo

Il santuario di San Paolo della Croce

 

Il Palazzo Spinola, in Piazza San Domenico, risale al Settecento.

La Casa natale di San Paolo della Croce, che si affaccia sulla stessa piazza, è stata dichiarata monumento nazionale nel 1918.

L'attuale Palazzo Comunale, edificato nell'Ottocento, è appena fuori dal centro storico.

I due parchi cittadini più importanti, alle porte del centro: il Parco Pertini ed il parco di Villa Gabrieli.

L'ex ospedale civile è stato progettato su disegno dell'Antonelli.

L'elegante Castello di Lercaro, nella frazione omonima.

Il castello di Grillano, nella frazione omonima, frutto dell'accorpamento di diverse strutture originarie del XVIII secolo, è stato massicciamente ristrutturato a fine Ottocento; ospita un'azienda vinicola attiva daglianni 1930 ed è inserito nel circuito dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte.

Eventi

- Processione di San Giovanni: il 24 giugno di ogni anno. Spettacolare avvenimento religioso (con alcune punte di paganesimo) con portatori di "casse" (pesantissimi gruppi lignei antichi) e "cristi"(crocifissi enormi) che si cimentano in ardite evoluzioni per le vie del centro storico.

 

- Testimone di Pace Città di Ovada

 

- Meeting Polisportivo Memorial Giorgio Giacobbe: organizzato dal Lions Club di Ovada, manifestazione aperta ad atleti disabili e normodotati. Cadenza biennale, dal 1997.

 

- Week-End alla Croce Verde: Porte aperte con sagra gastronomica.

 

- Paesi e sapori: terzo week-end di maggio specialità gastronomiche dell'ovadese.

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