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Vigliano d'Asti (AT)

Vista aerea

Dove

Vigliano d'Asti è un comune di 853 abitanti della provincia di Asti e fa parte della Comunità collinare Val Tiglione e dintorni.

Sorge a sud-est del capoluogo, da cui dista pochi chilometri. Il paese  offre al visitatore una piacevole visuale del territorio collinare tipico del basso Monferrato dove si intercalano rigogliosi vigneti con campi di cereali, prati e boschi.

Particolarmente bello in primavera ed autunno quando le esplosioni di colori riempiono gli occhi ed il cuore di chi si sofferma ad ammirare lo spettacolo della natura

Storia

L'origine antica dell' insediamento è testimoniata dai documenti datati anteriormente all' anno Mille dove il luogo è ricordato come Vicus Jani, poiche' l'abitato era situato presso un bivio, e anche Vianum o Viglanum, Viano (899 d.c.)"loco et fundo Viliano" (960 d.c.) e Villiano (1224 d.c.) da cui deriva l'esito italiano ufficiale.
Di questa terra fa menzione una bolla di Innocenzo IV° del 1247 a favore del Monastero di Azzano, da cui dipendeva la parrocchia, sotto il titolo di San Nazzario. Sturace Vescovo di Asti nel 899 fece donazione ai suoi Canonici di vari diritti, decime "et quid quid habeat in Viano". Nella bolla di fondazione dei Canonici di Sant'Aniano d'Asti fatta da Alrico nel 1024, è detto "Vilianum". Alrico possedeva dei diritti che cedette a quei Canonici.

Nel 1163 i Durnasi d'Asti, possedendo Vigliano, furono costretti a prestare omaggio al Marchese di Monferrato. Gli Astigiani allora dichiararono guerra al Marchese del Monferrato per spogliarlo oltre che della giurisdizione su Vigliano anche di altri privilegi. Tutto ciò portò morti e provocò molto disordine, per cui intervennero i Milanesi i quali, autorizzati a realizzare un compromesso, nel 1199 assegnarono agli Astigiani la superiorità su questa terra.
I Durnasi durante le ostilità avevano parteggiato per il Marchese del Monferrato poichè sapevano che gli Astigiani miravano a togliere loro il feudo di Vigliano. Cessate queste ostilità, trovandosi a mal partito, cedettero con un atto di vendita le loro ragioni ad Asti; ciò avvenne nel 1200 e ne fu ricevuto atto da "Sibaldo de Montibus". Da allora in poi gli Astigiani non investirono più alcun vassallo e nel 1599 riscontriamo ancora che Vigliano fa parte del "Capitaniato di Asti".

Ma nonostante l'intervento dei Milanesi, il Marchese del Monferrato non desistette mai dalle sue pretese su Vigliano e nel 1224 lo ipotecò a favore di Federico II° a garanzia di un prestito di 9.000 marchi d'argento che aveva ricevuto da lui. Il detto Marchese ebbe buon gioco fino a quando Federico II° ebbe influenza in Italia, ma essendo in fine morto nel 1250, gli Astigiani recuperarono non solo Vigliano ma anche tutto quanto egli aveva ingiustamente occupato nella provincia di Asti. Fu Vigliano soggetto a dolorose vicende al tempo delle fazioni dei Guelfi e deiGhibellini; vicende che si protrassero fino verso la metà del XIV° secolo. Durante quelle lotte fu occupato ora dall'una ora dall'altra fazione ed in quelle circostanze fu distrutto il castello eretto dai Durnasi.

Dopo il 1559 Emanuele Filiberto diede Vigliano in feudo alla famiglia astigiana "Monte" o "De Montibus". Estintosi uno degli eredi della famiglia "De Montibus" il feudo passò agli "Alfieri", antenati di Vittorio Alfieri. Nelle guerre del secolo XVII°, Vigliano fu assoggettato a molte sofferenze a causa degli Spagnoli che compivano scorrerie al di quà di Agliano nella valle Tiglione. Nello stesso periodo i "Monte" fabbricarono sulle rovine del primo, un altro Castello o, piuttosto, una massiccia dimora signorile che servì loro da abitazione. Nel 1919 i fabbricati vennero acquistati da Francesco Gambaruto, discendente di un ceppo famigliare la cui presenza è testimoniata nella zona sin dal 1666, figura locale di spicco per essere stato più volte Sindaco della comunità di Vigliano.

In evidenza

Il castello è, in relatà, la dimora che i "De Montibus" edificarono sulle rovine dell'antico castello che, secondo i documenti, già esisteva nel 1130. Situato nella parte più elevata dell'abitato, gode di un'eccezionale posizione panoramica. Appare oggi come un semplice edificio a pianta rettangolare che subì frequenti modifiche negli ultimi secoli, perdendo sempre di più l'aspetto dell'antica residenza castellata. La facciata principale è di origine ottocentesca.

La chiesa Parrocchiale.

La chiesa di San Carlo.

La chiesa della Beata Vergine.

La chiesa di Val Montasca.

Nel 1959 venne rinvenuto nei sedimenti pliocenici di Valmontasca (frazione di Vigliano d'Asti) uno scheletro quasi completo di balenottera fossile, della lunghezza di circa 8 mt. Nello stesso anno l'esemplare fu recuperato a cura dell'Istituto di Geologia e Paleontologia dell'Università di Torino. Successivamente il fossile è stato restaurato e sistemato in un'apposita sala del museo annesso all'Istituto predetto. Lo studio morfologico di questo Misticeto ha permesso di raggiungere alcuni risultati di interesse sistematico. Infatti a seguito di confronti approfonditi, l'esemplare pliocenico è risultato strutturalmente e morfologicamente analogo agli individui della attuale Balenoptera acutorostrata.

Eventi

- La Festa Patronale: rappresenta il fulcro di tutte le manifestazioni, dura circa una settimana e si svolge tra la prima e la seconda settimana di Agosto. Il calendario dei festeggiamenti prevede sempre iniziative di vario genere che alternano momenti gastronomici ad eventi sportivi, come la corsa amatoriale “Correndo per Vigliano” e la gara a Bocce quadre, ludici come la “Caccia al tesoro” e le iniziative per i bambini e di intrattenimento in compagnia di gruppi musicali e orchestre che allietano le serate spaziando dai coinvolgenti ritmi latino americani alle tradizionali sonorita del liscio. Una kermesse che si arricchisce ogni anno con un programma in grado di soddisfare tutti i gusti e le eta e che ha il suo clou nelle serate enogastronomiche in cui prevale la buona cucina con le specialita di terra e di mare preparate dal nostro efficiente gruppo di cuochi guidato dall’instancabile Milena: agnolotti al “plin”, preparati come vuole la tradizione contadina, carni alla piastra, dolci fatti in casa possono deliziare anche i palati piu raffinati e golosi. Altro punto di forza delle nostre proposte culinarie sono le serate“Sapore di mare”, in cui e possibile gustare un abbondante e vario fritto pesce ,accompagnato da antipasti di mare. Il tutto innaffiato dai vini dei produttori locali.

 

- Cante j’euv a Vian: la questua delle uova, in dialettto “Cante j’euv” e la suggestiva tradizione delle nostre colline per salutare la primavera e anche il modo per augurare Buona Pasqua ai Viglianesi. Ventinove anni di ininterrotta attivita e il record degli inossidabili “cantur” e “sunadur”. L’allegra brigata si propone con spirito folcloristico e sincero girando di cortile in cortile, per le frazioni ed il paese: serate piacevoli in cui si riscopre il piacere di stare insieme con musica, balli e golosita! Far parte del gruppo e da sempre una passione; lo conferma l’attaccamento dei veterani e l’entusiasmo dei giovanissimi che di anno in anno si aggregano con voci squillanti e capacita musicali promettenti che garantiscono continuita alla tradizione. L’impegno di sette serate trascorse suonando e cantando e notevole, ma la passione e la costanza del gruppo dei cantori si fondono con le note dei musicanti ed invitano la gente a spalancare le porte di casa per far entrare il gruppo che in musica richiede “una bottiglia in grazia”. I bimbi ci aspettano incuriositi, gli anziani rivivono la loro gioventu. La generosita dei “padroni di casa” e sempre encomiabile, in ogni cortile una stretta di mano, un augurio, pasticcini e bevande per dissetare le ugole, una promessa di arrivederci al prossimo anno; tutte manifestazioni di ospitalita che trasmettono la forza e l’entusiasmo di continuare anno per anno questa suggestiva tradizione della Quaresima. 

 

- Cena di San Martino: a San Martino, simbolicamente giorno finale del calendario rurale, i contadini di un tempo chiudevano l’anno lavorativo e rinnovavano i contratti di affitto. La festa di San Martino era quindi di ringraziamento per i frutti dell’anno trascorso e propiziatoria per l’anno che doveva arrivare. La Pro Loco di Vigliano d’Asti con la Cena di San Martino rinnova le antiche tradizioni e chiude un anno di intensa attivita. La cena ha come protagonista il Gran fritto misto alla piemontese (bistecca di vitello e di pollo, polpette, salsiccia, fegato, cervella, semolino dolce, amaretto, carote) e viene servita ogni anno il sabato piu vicino all’11 novembre, festa appunto di San Martino, nel padiglione riscaldato del Centro sportivo “G.B. Conti” in Via Boglietto. La serata prevede poi musica e animazioni in sana allegria. 

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